MILANO - Esordio da sogno sulla panchina dell'Under 14 per mister Alessandro Tacchini, che contro la Pergolettese comincia la stagione con un netto 4-0 firmato Roncaglioni, Marconi, Bojumil e chiuso dall'autorete del gialloblù Finardi. Con un passato nello Sparta Novara (Academy Juventus), mister Tacchini è ora al settimo anno in maglia Orange, avendo infatti seguito tutto il percorso della Scuola Calcio, partendo dai Pulcini fino ad allenare gli Esordienti, categoria che gli ha dato grande soddisfazione: «Mi è sempre piaciuta l'idea di preparare i ragazzi al salto nell'agonistica, di guidarli attraverso quell'importante step nella carriera».
Step che lo stesso mister ha compiuto questa estate: «Credo che caratterialmente, quella agonistica sia una dimensione che mi è più affine, per cui quando il direttore Bellotti mi ha proposto di allenare l'Under 14 sono rimasto molto contento di potermi misurare non solo nel mondo dell'agonistica, ma di farlo addirittura in un contesto professionistico. Devo quindi ringraziare il direttore, anche per il rapporto e il supporto che mi sta dando in queste settimane, in cui ci sentiamo e ci parliamo costantemente. Un valore aggiunto sia per me che per i ragazzi».
Il salto nei professionisti rende però difficile fare pronostici: «Non voglio fare troppe previsioni, ma mi aspetto che sia una buona stagione, non solo perché 15 dei giocatori in rosa erano con me l'anno scorso, ma anche perché ho la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi che ha voglia di lavorare e crescere». Un gruppo consolidato intorno al quale sono stati inseriti profili selezionati: «I nuovi ragazzi li abbiamo scelti con attenzione per le loro caratteristiche umane e tecniche, e sono sicuro innalzeranno ulteriormente il livello rispetto all'anno scorso».
La principale differenza sarà il passaggio dal calcio a 9 a quello ad 11, e il conseguente utilizzo di nuove soluzioni tattiche: «A me piace un calcio offensivo, sulla falsariga di quello praticato da Gasperini e Juric, da cui ho preso in prestito alcune idee tattiche. Ma devo dire che già dall'anno passato ho provato a trasmettere ai ragazzi dei principi di gioco che valessero anche per il calcio ad 11. Un lavoro portato avanti assieme al mio collaboratore dello scorso anno Fabio Gallo e in questa stagione con Davide Donadio, senza il loro aiuto e supporto probabilmente non ci sarebbe stata la crescita che invece ho visto in questi mesi».
Riguardo alle emozioni vissute dai ragazzi nei mesi di preparazione invece il mister dichiara: «Ho visto un gruppo che ha voglia di mettersi in gioco e di fare bene, e che ha avuto la fortuna, grazie alla società, di fare già in passato esperienze contro i professionisti, arrivando quindi preparato a questo tipo di partite. La grande differenza è che in quelle occasioni il risultato non era importante, mentre quest'anno si misurano all'interno di un campionato vero e proprio, in cui vincere o perdere conta».
Oltre alla tecnica e alla tattica sarà dunque importante lavorare anche sull'aspetto caratteriale: «Già a partire dalla preparazione ho parlato singolarmente con ogni ragazzo per fargli capire quanto sia fondamentale all'interno del percorso che faremo assieme l'avere un rapporto di fiducia e di continuo dialogo».
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